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S.I.O.F. e Ciclismo

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L’Ing. Piero Mazzoleni, fondatore nel 1923 della Società Italiana Ossidi di Ferro (S.I.O.F.), corredò nei primi Anni Trenta la propria fabbrica di un Dopolavoro.

Dalla Filodrammatica degli inizi l’attività si orientò verso il ciclismo, passione del Mazzoleni, tanto da portare alla fondazione di una vera e propria scuola di ciclismo a Novi Ligure sotto le cure di Biagio Cavanna, il Mago di Novi, scopritore di Coppi e già allenatore di Costante Girardengo e Learco Guerra.
I ciclisti vestono la maglia biancoceleste del Gruppo Sportivo SIOF di Pozzolo Formigaro.

Nel gruppo si distinguono Luciano Parodi, Domenico Zuccotti e Secondo Barisone che dopo duri allenamenti ottengono i primi risultati: Parodi vince la Coppa Pernigotti a Tortona, il Criterium di Voghera e il Trofeo Bertolino a Torino; Barisone vince nel 1942 ben 18 corse.

Nel 1946 nella Milano-Sanremo di quell’anno riuscì a far parte del gruppetto di fuggitivi da cui Fausto Coppi spiccò il volo per vincere la corsa con ben 15 minuti di distacco dal secondo classificato.
Nel dopoguerra le file della scuola di ciclismo si ingrossarono e grazie ai duri allenamenti di Cavanna nuovi campioni si affacciarono alle gare.

Nel 1947, il quartetto composto da Andrea Carrea, Franco Giacchero, Ettore Milano e Luciano Parodi vinse la gara a cronometro della Coppa Italia che valse alla squadra il titolo di Campione d‘Italia.

La scuola di ciclismo doveva il suo successo alle capacità e alla determinazione di Biagio Cavanna che aveva intuito che la continuità dell’allenamento e degli insegnamenti erano la chiave per formare veri campioni. Dal canto suo, l’Ing. Mazzoleni, dava lavoro agli atleti quando erano a riposo nei mesi invernali e offriva supporto e aiuto alle loro famiglie per creare armonia nel gruppo.

Nel 1955 Ercole Boccalero di Pozzolo Formigaro, ciclista del G.S. SIOF, vince la Coppa Caivano, la più antica corsa ciclistica del meridione, che si corre dal 1910. E’ una delle ultime grandi vittorie.
La squadra gareggia ancora per poco tra i dilettanti e si affilia all’Enal-Dace dedicandosi all’attività amatoriale fino alla fine degli Anni Sessanta.

Nel 24 gennaio 1964 muore l’Ing. Mazzoleni, mettendo fine ad una gloriosa epoca sportiva.

[Giacomo Martini - estratto da "Il Popolo" del 28/06/2001 - 11/10/2001]