Storia antica

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Pozzolo Formigaro, mia Patria, è detto nelle antiche memorie Puteolus Fornuce donde si formò la denominazione di formica, o Formigaro per isfuggire l’omonimia.
Trovasi anche mentovato Puteolus de Borlasca, antica parola Ligustica.
La sola denominazione ci fa vedere la sua origine sotto gli Imperatori e Re d’Italia Carlo Vingi o Teutonici, allorché si era aumentata la popolazione.

I luoghi denominati Pozzoli sono situati su tratti di terra lungi dai fiumi, ed affatto privi di sorgenti, ove si adunavano delle piccole colonie per coltivare il terreno incolto e boschivo, e per abbeverare se stessi, e gli armenti si scavavano dei pozzi.
Se sussiste la donazione di Adelaide dell’anno 999 Pozzolo era già annoverato fra i Corti, cioè popolazione con Chiese campestre. Verso la fine del sec. XI, o sul principio del susseguente, fu ridotto dai Tortonesi a Castello per servire l’antimurale e di freno ai novesi già amanti della propria libertà.
Nel 1165 era già Castello essendo stato espugnato, come Novi, dall’Enobardo, e presidiato dai Pavesi, i quali lo resero ai Tortonesi con la pace del 1165.Sulla fine del sec. XII i Marchesi del Bosco, quantunque fossero per più volte respinti, se ne impadronirono.
Nel 1210 Ottone Marchese del Bosco vendette la Villa e il Castello di Pozzolo ai Tortonesi, e loro diede il possesso che venne confermato da Turcho, ed Alberto figli del medesimo Ottone.
Nell’anno 1211 i Consoli di Tortona e l’Ambasciatore della Città si portarono in Pozzolo, ove registrarono le Albergarie, che i Pozzolaschi sino da tempo anteriore dovevano come sudditi ai Tortonesi. Da questo istromento rileviamo pure che erano due le Parrocchie, cioè di S. Marziano e di S. Martino.
A quest’epoca incominciarono le guerre tra Pozzolaschi e Novesi: guerre che conservarono l’antipatia, e la disunione fra queste due popolazioni, e che non si spense se non nella passata rivoluzione.
Nel 1255 racconta l’Anonimo Pozzolese, che avendo Pozzolo Formigaro tentato di levarsi dall’ubbidienza della città di Tortona, come già fatto avevano quei di Novi, i Tortonesi intrapresero a domar coll’armi i Pozzolaschi.

Fu perciò stipulato un trattato di pace nel Consiglio della città con l’intervento di Ottino da Montemerlo Podestà del Comune di Tortona, e di Girisberto de’ Gandi, Bernardo de’ Marsillii, ed Umberto Cevo Sindici e Procuratori del Comune di Pozzolo, e fu convenuto che

“… i Tortonesi metterebbero in ciascun anno in Pozzolo due Podestà uno per i militi, e l’altro per il popolo, i quali dovessero reggere con buona fede, secondo gli statuti della città, il luogo di Pozzolo; che i Pozzolaschi non siano costretti a pagar le colte, e il fodro ne altro carico alla città; che i Pozzolaschi e i Tortonesi si perdonano a vicenda le offese fattesi per lo passato; che gli uomini di Pozzolo possano godere degli onori, benefizii, e sedere nel Consiglio della città, come cittadini di Tortona, e debbano ubbidire, prestar il servizio come i cittadini; né che possano essere molestati, salvo come gli altri cittadini; che il Comune di Tortona volendo far munire il Castello e terra di Pozzolo non si debba loro vietare; che il Comune di Pozzolo possa esigere il pedaggio solito fintantoché Novi non verrà in potere del Comune di Tortona; che i Pozzolaschi possano condurre le biade sino a Gavi (ultimo confine del Tortonese) senza alcuna licenza della città; che i medesimi non possano essere costretti dal Podesta, o da alcun altro Giudice a pagare i debiti che abbiano con gli uomini e Comune di Novi; che facendosi qualche convenzione tra Tortona e Novi, siano i Tortonesi obbligati a comprendere i Pozzolaschi nella detta convenzione come la detta città, riservandosi i Pozzolaschi di poter fare volontariamente convenzione coi Noveri; che la città di Tortona rilasci, e rimetta ai Pozzolaschi di Gastaldionato in Lomellina; che il Comune di Tortona e i Podestà futuri debbano far indennizzare dei guasti e danni gli uomini di Pozzolo, che potessero essere fatti sopra il loro territorio di Pozzolo dalle Calende di aprile futuro innanzi; che infine gli uomini di Pozzolo vengano assoluti dal Comune di Tortona per le robe, ‘e beni tolti dal Marchese di Monferrato, e Pietro da Milano, per il quali il detto Comune di Tortona aveva promesso di conservar indenne il Comune e gli uomini di Pozzolo … “.


Da questo trattato di pace rilevasi ad evidenza, che Pozzolo in questi tempi era un castello di qualche riguardo, e di una popolazione potente e rispettabile.
Dividevasi anch’essa in Militi cioè Signori, Vassalli, e Popolo. Fra i nobili Vassalli che dalle carte antiche troviamo rammentati, sono le famiglie d’Odillio, del Cane, da Marenco, i Pastorii, i Sacchi, i Gavini, o Giavini, de’ Gandi, i Cevo, da Gamundio, i Gaiti, i della Palma, i Tegnia, i della Villa, i della Vacca, i Marsiglii, i Chiapussi, i Pelati, i da Rovereto, i dell’Orba, i Surlioni, i Scorta.
Questi Signori erano Vassalli in parte dei Marchesi del Bosco, e in parte della città di Tortona, sino dal principio del sec.XIII.

Comprendiamo pure da questo trattato, che fra i Pozzolaschi e Novesi v’erano ne’ tempi precedente state delle guerre, e per questo vogliono i Pozzolaschi essere compresi nel trattato futuro tra Tortona e Novi, e si riservano di volontariamente poter far trattati con i Novesi. Tralasciamo altre riflessioni.
Del resto nel sec. XIII e XIV il Castello di Castello fu reciprocamente preso e ripreso dai Marchesi del Monferrato, del Bosco, dai Pelavicini, dagli Spinola, dai Genovesi, dai Malaspina e dai Tortonesi.
Nel 1437 al primo di Giugno Dominus Conradinus ex Capitaneis de Vicomercato Consiliarius Illustrissimi Principis et excellent. DD. Ducis Anglie procuratorio nomine, vende a Filippo Visconti il Castello e Villa di Pozzolo Formigaro, col mero e misto impero, gladii potestate, et omnimoda jurisdicitione tam in civilibus, quam in criminalibus. . . cum omnibus regaliis.

Nello stesso anno 1437 al 20 di Giugno il medesimo Duca di Milano Filippo Maria Visconti con Diploma inedito, diede l’esenzione da ogni sorta di imposizioni a Fanno de Gandis dicte terre et in Civitates Dertone commorantis, e a Pietro, e Tomasino de’Gandi per la loro giustizia e scienza nel diritto civile, ordinando al Podestà, Sindaci, e Consoli di Pozzolo, che facciano osservare tale immunità.
Nel 1470 al 20 di Marzo Galeazzo Maria Sforza Visconti Duca di Milano investì i Fratelli Piero Antonio e Giacomo delli Attendoli, figli del capitano Michele, in premio del loro valore, del castello e Villa di Pozzolo a titolo di Feudo.

Nel 1527 al 17 di Ottobre fu data l’investitura del Feudo di Pozzolo ad Antonio Sauli Genovese, e durò nonostante i contrasti del Senato di Milano nella suddetta linea sino alla metà del secolo passato.
Colla morte dell’ultimo rampollo, cioè di Maria Brigitta Sauli, furono incamerati i diritti feudali dal Re di Sardegna, ed ai suoi eredi e successori altro non restarono che i beni allodiali, cioè il Castello con ampii possessi.